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   Normativa Appalti  
Al via il testo unico degli appalti pubblici
Nel CdM del 13 gennaio è stato approvato il Codice De Lise

Nella seduta del 13 gennaio scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, per l’attuazione delle direttive 2004/17 e 2004/18.
Il testo ha l’obiettivo di riordinare una disciplina molto frammentata e di coordinare in un unico documento le disposizioni relative ai settori ordinari (direttiva 2004/18) e quelli relativi ai settori speciali (direttiva 2004/17), nonché di riunire in maniera organica le regolamentazioni degli appalti sopra e sotto soglia comunitaria.
Il testo recepisce i nuovi istituti di derivazione comunitaria, quali l’avvalimento, gli accordi quadro, il dialogo competitivo e le aste elettroniche e la facoltà di scegliere tra criterio di aggiudicazione del prezzo più basso e criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Il testo unico, prevede che i requisiti per la qualificazione delle imprese siano acquisiti esclusivamente tramite l'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici.
Previsto il ricorso all’affidamento diretto senza limiti di importo, in tutti i casi previsti dalla direttiva 2004/18; la modalità di procedura negoziata è consentita  “in casi eccezionali, qualora si tratti di lavori, forniture o di servizi la cui natura o i cui imprevisti non consentano una fissazione preliminare e globale dei prezzi”. Il limite è di 1 milione di euro, invece, per la procedura negoziata a seguito di gara con offerte irregolari.
Il nuovo TU recepisce senza limitazioni il dialogo competitivo, applicabile per gli appalti particolarmente elaborati, che prevede che le P.A. pubblichino un bando di gara in cui rendono noti le loro necessità e le loro esigenze, avviando poi con i candidati un dialogo finalizzato all’individuazione dei sistemi più idonei a soddisfare le proprie necessità.
Un'altra novità rispetto alla vecchia disciplina è il superamento della separazione tra progettazione e realizzazione delle opere con l’introduzione dell’appalto integrato. Gli enti appaltanti potranno scegliere se affidare separatamente o nel medesimo appalto la progettazione e l’esecuzione, senza limiti di importo.
Con l’accordo quadro, le stazioni appaltanti possono concludere con un operatore economico un accordo che stabilisca le clausole relative agli appalti da aggiudicare durante un dato periodo. Questo istituto è stato però limitato alle manutenzioni e ad alcuni interventi.
Introdotto, infine, il principio dell’avvalimento, ossia la possibilità per l’impresa in un determinato appalto, di fare affidamento, sulle capacità economiche, finanziarie e tecniche di altri soggetti, a prescindere dalla natura giuridica dei suoi legami con questi ultimi.
Per quanto riguarda le soglie, passa da 200 mila a 500 mila euro quella per i lavori in economia e da 100 mila a 211 mila la soglia al di sotto della quale è possibile affidare incarichi di progettazione senza gara. Passa 1,5 milioni di euro la soglia entro cui è possibile ricorrere alla licitazione privata semplificata.
Per quanto riguarda la pubblicità degli appalti di lavori, è obbligatoria solo la pubblicazione sull’Albo pretorio per i bandi fino a 500 mila euro; da 500 mila fino a 5,2 milioni di euro l'estratto del bando va pubblicato anche sulla Gazzetta Ufficiale, sul sito internet del Ministero delle Infrastrutture, su quello dell’Authority per i lavori pubblici e su almeno due quotidiani nazionali e uno locale.

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