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   Normativa Appalti Lavori  

Ministero delle Infrastrutture
Allegato Infrastrutture Dpef 2007 - 2001

Il presente documento illustra in maniera analitica lo stato di attuazione delle opere e degli interventi previsti dalla Legge Obiettivo. Rispetto al programma originario, approvato dal CIPE con Delibera n.121 del 20 dicembre 2001, il quadro finanziario sotteso ha fatto registrare un incremento pari a circa il 38% (da 125.861,410 M€ a 173.402,395 M€), incremento dovuto, in parte a un più avanzato sviluppo progettuale degli interventi, in parte, ai maggiori costi di materie prime di costruzione, in parte, all’ampliamento del programma originario. I finanziamenti disponibili ammontano a 58.471,768 M€ (di cui 8.980,511 M€ a valere sulla Legge 166/2002 e 49.491,257 M€  provenienti da altre fonti di finanziamento). Per completare il programma servirebbero 114.930,73 M€. Tra le opere sottoposte al CIPE, il 29,3% risultano finanziate integralmente, il 51,1% sono dotate di finanziamento parziale, mentre il 19,6% sono approvate soltanto in linea tecnica. Le risorse a disposizione, quantificate dal CIPE con Delibera n. 75 del marzo 2006, ammontano a circa 1.929 M€ in termini di volume di investimenti, di cui 1.127 M€ recati dalla Legge n. 166/2005, 397 M€ quali disponibilità dell’art. 13 della Legge 166/2002 e 425 M€ a valere sui Fondi per le Aree Sottoutilizzate. Nel documento si dà conto dello stato di consistenza delle opere avviate – siano esse in corso di esecuzione, o per le quali siano state espletate le procedure per l’individuazione del soggetto realizzatore o quelle per le quali le procedure di gara risultino avviate ma non ancora concluse -, di quelle localizzate all’interno di nodi territoriali strategici per la competitività del Paese (hub portuali, aeroportuali, interportuali, ferroviari e sistemi urbani), nonché degli interventi sulle reti infrastrutturali di connessione fra i nodi strategici ai fini della creazione di effetti di sistema.  Di ognuna delle categorie suddette si restituisce una puntuale informazione delle quantità economiche e delle grandezze finanziarie necessarie a completare il processo di realizzazione. La prima categoria di opere (qualificate come avviate) sono quelle che necessitano di essere, comunque, portate a compimento e rese fruibili, al fine di evitare “la dispersione delle disponibilità finanziarie tra molti interventi la cui completa realizzazione rimarrebbe pregiudicata a causa della carenza di fondi”. Le altre due categorie – le opere ricadenti nei nodi e quelle di connessione sistemica – sono già l’esito di una attenta ricognizione  compiuta nell’ambito di quanto prevedeva la delibera Cipe del 21 dicembre 2001; ricognizione effettuata utilizzando alcuni criteri di selezione obiettivi quali: stato di avanzamento progettuale; capacità di completamento di altri interventi realizzati o in corso; valenza strategica della localizzazione. Anche se quanto elaborato individua e propone luoghi e interventi decisivi per la crescita del Paese sui quali sarebbe, senza  alcun dubbio, opportuno intervenire, tuttavia, la situazione finanziaria, che da ultimo ci viene rappresentato dallo stesso Dipartimento della Ragioneria generale, impone di “pervenire alla individuazione di un numero limitato di opere prioritarie selezionate secondo criteri di efficacia nell’utilizzo delle risorse”.Per questo obiettivo ci impegnamo a lavorare collegialmente per progressivi affinamenti in modo da pervenire a quadri articolati su cui esercitare opzioni e scelte di intervento opportunamente motivate. Un’ultima considerazione. L’insieme delle opere che abbiamo qualificato come “avviate”, di quelle sui nodi e degli interventi strategici sulle reti, sia finanziati – interamente o parzialmente – sia approvati solo in linea tecnica, fa registrare rilevanti squilibri e dissimmetrie nella distribuzione territoriale degli investimenti. Il 77% dell’investimento complessivo e il 68% del fabbisogno finanziario, necessario al completamento degli interventi, è localizzato nelle regione del Nord, contro, rispettivamente, il 13% e il 24% nelle regioni del Centro e il 10% e l’8% nelle regioni del Mezzogiorno. Nelle stesse regioni del Mezzogiorno, viceversa, è localizzato il maggior numero di interventi contenuti nel Primo Programma delle Infrastrutture Strategiche (21.12.2001) che risultano non finanziati e non approvati dal CIPE, anche se solo in linea tecnica. La situazione evidenziata impone alla valutazione politica riflessioni nuove e diverse da quelle fin qui considerate per nterpretare le ragioni profonde e le modalità necessarie per superare lo squilibrio fra Nord e Sud. Non basta affermare la necessità di un riorientamento della politica degli interventi a favore del Mezzogiorno: se questo è  necessario lo è altrettanto il ristabilimento di condizioni difisiologico funzionamento infrastrutturale nelle regioni settentrionali. Se una condizione di insufficienza nel Sud – anche nei termini e nei modi più propri ai profili di coesione territoriale e sociale del Paese – permane, non registrando risultati risolutivi seguiti all’insieme delle politiche regionali, comunitarie e nazionali avviate, il potenziamento dei territori del Nord non è  spiegabile, più e soltanto, con l’obiettivo della velocizzazione dei flussi di persone e di merci, quanto con la necessità di affrontare e risolvere i problemi della congestione e del complesso delle diseconomie esterne derivate dalla situazione presente.  Alla questione meridionale si va affiancando la questione settentrionale. Solo una complessiva strategia nazionale, capace di evidenziare gli effetti di sistema attesi da investimenti selettivi e localizzati nelle aree territoriali in cui si concentrano  le potenzialità di sviluppo, potrà contribuire a risolvere le due “questioni”. Un’ultima considerazione, infine, va riservata alla  necessità che, in fase di realizzazione delle opere, siano rispettate pienamente le prescrizione dell’UE in tema di procedure di aggiudicazione anche alla luce dei procedimenti pendenti in sede comunitaria.

Antonio Di Pietro
 

1. PROGRAMMARE IL TERRITORIO, LE INFRASTRUTTURE, LE RISORSE
 

2. POLITICHE PER LO SVILUPPO URBANO ED IL RIEQUILIBRIO TERRITORIALE
    2.1. Le risorse immediatamente spendibili. Territorio e infrastrutture.
    2.2. Competitività e coesione
 

3. STRATEGIE ED OBIETTIVI DELLE POLITICHE DI SVILUPPO DEL TERRITORIO NAZIONALE
    3.1. Visioni del territorio nazionale: Piattaforme territoriali strategiche e Territori snodo
    3.2. Le priorità emergenti e la programmazione a breve medio termine
    3.3. Il sistema stradale e autostradale
    3.4. Il sistema ferroviario e i nodi della logistica
    3.5. Il sistema aeroportuale
    3.6. Il sistema portuale
    3.7. I sistemi urbani
 

4. LEGGE OBIETTIVO: LO STATO DI CONSISTENZA
 

5. LEGGE OBIETTIVO: LE PRIORITÀ DI INTERVENTO
    5.1. Le opere prioritarie sui nodi
    5.2. Gli interventi sulle reti strettamente connessi alle opere prioritarie sui nodi
    5.3. Gli interventi non ancora approvati dal CIPE 
 

6. TABELLA RIEPILOGATIVA FABBISOGNI FINANZIARI

ALLEGATI
    Opere stradali
    Opere ferroviarie
    Opere Legge Obiettivo
 

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