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(www.infoappalti.it) - XXVI Rapporto congiunturale e previsionale Cresme: Il mercato delle costruzioni 2018-2023

20 novembre 2018 - E adesso?" Cosa succederà nel settore delle costruzioni nel 2019? E’ un grande interrogativo al quale si cerca di dare risposta nel XXVI Rapporto CRESME, che affronta i rischi di una nuova fase carica di incertezze sul piano nazionale, europeo e internazionale. Nel rapporto dello scorso anno si disegnava un quadro economico positivo, ma segnato dai rischi politici: “la determinante principale dei mercati finanziari – scriveva la BRI - sono diventati gli eventi politici”. In realtà, quello che sembra emergere è qualcosa di più degli eventi politici, ovvero, il cambiamento delle politiche economiche.

L’implementazione della cosiddetta “Trumpnomics” sta generando una guerra commerciale Cina-USA e, potenzialmente, USA-Europa, segnando l’avvio di una stagione burrascosa per le esportazioni e il commercio mondiale; la politica dei tassi della FED fa invertire i trend di crescita della borsa americana, innescando, al contempo, l’inversione dei flussi di capitali dalle economie emergenti verso il più sicuro (e nuovamente redditizio) mercato obbligazionario americano (Turchia e Argentina già ne pagano le conseguenze); nella primavera del 2019 l’Europa vivrà una delle campagne elettorali più impegnative della sua storia, con spinte nazionaliste in molti Paesi e con al centro: politica economica e tema dei migranti; in Italia, un nuovo governo, e una nuova politica economica, per ora, riaccendono lo spread e dividono esperti e Paese.

Anche i mercati cominciano a mostrare segni di criticità: per molti analisti gli indici del mercato immobiliare degli Stati Uniti hanno raggiunto livelli comparabili con quelli della crisi 2005-2007, e i timori dell’esplosione di una nuova bolla non sono infondati, anche perché in molte altre economie avanzate (vedi Regno Unito, Nord Europa e persino Germania) i prezzi degli immobili sono schizzati verso l’alto (ma non in Italia), mentre la questione dell’esposizione del sistema finanziario non è per nulla risolta. Il settore delle costruzioni si trova, così, inserito in questa fase nuovamente incerta e difficile, proprio mentre i nuovi dati andavano confermando una ripresa degli investimenti, non solo per la riqualificazione del patrimonio esistente, ma anche per le nuove costruzioni. Una riflessione attenta proverà a ricomporre il complicato puzzle del mercato (nazionale e internazionale), arrivando a definire il nuovo scenario previsionale.

 Fonte: Cresme

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