APPALTI E GARE
Il mercato dei contratti pubblici nel 2023. Affidamenti diretti pari al 49,6%
degli appalti totali
25 maggio 2024 -
Nel 2023 il valore
complessivo degli appalti di importo pari o superiore a 40.000 euro,
per entrambi i settori ordinari e speciali, si è attestato in Italia attorno ai 283,4
miliardi di euro per più di 267mila
appalti.
Il settore dei contratti ordinari ha riguardato 242.457 gare per 208.156.585.365
euro, quello del settore speciale 24.946 gare per 75.221.766.745 euro.
In forte aumento gli
affidamenti diretti, che rappresentano, nel 2023, il 49,6% degli appalti totali.
Sommando a tale percentuale quella relativa alle procedure negoziate senza
previa pubblicazione di bando (il 28,5%), si constata che per il 78,1% degli
appalti, pari ad un numero di 208.954 su un totale di 267.403, le
amministrazioni hanno optato per procedure non pienamente concorrenziali.
Sono questi i dati che emergono dalla Relazione
annuale di Anac al Parlamento.
Crescita appalti e Pnrr
I dati sulla domanda
di contratti pubblici, nel quinquennio 2019-2023, confermano l’importante
crescita degli appalti soprattutto nell’ultimo biennio, trainata dalle
consistenti risorse stanziate dal Pnrr, che prevede un importo complessivo di
quasi 300 miliardi di euro. Il lieve decremento nel 2023 rispetto al 2022
(-3,3%) è dovuto alla presenza di un appalto nel 2022 di oltre 19 miliardi di
euro della stazione appaltante ‘Concessioni Autostradali Lombarde S.p.A’.
Per tipologia di
contratto in particolare si sono avute per le forniture 93.114 gare per
un valore di 97.725.251.435 euro, per i lavori 70.244 gare corrispondenti a
99.468.334.596 euro e per i servizi 104.045 gare per 86.184.766.079 euro. Per
tutti i contratti l’importo medio è stato di 1.059.743 euro.
Modalità di scelta del contraente
In termini numerici con la procedura aperta sono state assegnate nel 2023 il
17,4% delle procedure totali, mentre il 28,5% ha riguardato la procedura
negoziata senza pubblicazione del bando e nel 49,6% è stato utilizzato
l’affidamento diretto.
L’affidamento diretto
è la modalità di scelta del contraente che fa registrare, a livello di importo,
il maggiore aumento rispetto all’anno precedente (+31%), seguito dalla procedura
ristretta (+10,7%). Diminuiscono le procedure
negoziate previa pubblicazione del bando e le procedure aperte, che
presentano una flessione, rispettivamente, del 20,5% e del 10,1% rispetto al
precedente anno.
A livello di numerosità, si registra un significativo incremento degli
affidamenti diretti e delle procedure negoziate previa pubblicazione del bando,
che aumentano, rispettivamente, del 23,8% e del 14,1%, mentre si rileva una
flessione delle procedure ristrette e delle procedure negoziate senza previa
pubblicazione del bando, che diminuiscono rispettivamente del 11,5% e del 3,2%.
Per quanto riguarda il tipo
di procedura scelta per espletare le gare, nel 65,5% dei casi totali
sono state utilizzate le piattaforme telematiche di negoziazione. Le procedure
espletate in modalità tradizionale o “cartacea” rappresentano ancora il 20,8%
del totale. La spesa regionale
Per quanto riguarda la spesa
regionale si sono suddivisi i dati per tipologia e in percentuale al
dato nazionale.
Per appalti di
forniture il 5,2% della spesa è localizzata in Lombardia con
14.732.973.197 euro, seguita dal Lazio con il 3,4% e 9.506.067.852 euro e dalla
Liguria con il 2% e 5.656.462.202 euro.
Lombardia e Lazio sono le regioni destinatarie del maggior numero di appalti,
con il 4,7% e 3,8%, seguite dalla Campania (3%). Gli importi medi più elevati
per appalto sono nelle Regioni Liguria e Lombardia.
Anche per gli appalti
di servizi la spesa maggiore è nel Lazio con il 4,9% del valore e
13.881.002.654 euro e nella Lombardia che spende il 4,5% e 12.667.276.247 sul
totale seguita dall’Emilia Romagna, 2,5% e 7.072.630.555 euro. Anche per i
servizi Lombardia e il Lazio sono le regioni con il numero più alto di gare, con
il 5,3% la prima e il 5,1% la seconda seguite dalla Regione Veneto con il 3,3%.
Gli importi medi più elevati si registrano in Basilicata e Sicilia.
La quota maggiore per gli appalti
di lavori è nel Lazio con il 5,4% e 15.302.777.517 euro, la Campania
con il 3,4% e 9.753.326.424 euro e in Lombardia con il 3,2% e 9.095.324.600 di
euro.
La Lombardia con il 3,7% è la Regione destinataria del numero maggiore di
appalti, seguita da Piemonte, Lazio e Veneto con il 2% ognuna. Gli importi medi
più elevati, sempre a livello di lavori, si registrano, invece, nel Lazio e
Campania.
Nota
Le analisi sono state effettuate sulla base dei dati riferiti alle procedure di
affidamento con un importo a base di gara pari o superiore a 40.000 euro
‘perfezionate’ con i codici identificativi di gara (CIG) e sono state svolte
sulla base dei dati presenti nella Banca
Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP),
aggiornati alla fine di gennaio 2024.
Nel settore speciale gli appalti riguardano gas ed energia termica, elettricità,
acqua, servizi di trasporto, porti e aeroporti, servizi postali, estrazione di
gas e combustibili solidi.
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