Opere Pubbliche - Acqua: intesa sul
Piano invasi, ora sblocco 250mln per 30 opere
Intesa raggiunta
all’unanimità in Conferenza Unificata, a breve decreto
ministeriale
8 novembre 2018
– Grazie all’intesa raggiunta oggi all’unanimità in
Conferenza unificata sul Piano straordinario riguardante
gli invasi multiobiettivo e il risparmio di acqua negli
usi agricoli e civili, il Governo può sbloccare circa
250 milioni di euro per finanziare 30 opere nel settore
idrico.
Si tratta di
una decisione importante da parte degli enti
territoriali e locali coinvolti nel processo e di
notevole responsabilità, nella direzione di avviare
iniziative per la risoluzione dei problemi della siccità
e di quelli delle inondazioni, facce diverse di una
stessa medaglia.
Dei 30 interventi finanziati dal Piano, 19 opere sono
dotate di progettazione esecutiva e 11 di definitiva. Il
Piano verrà adottato con decreto del Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, di
concerto con il Ministro delle Politiche Agricole
Alimentari, Forestali e del Turismo, Gian Marco
Centinaio. Non appena sarà firmato il decreto, il Mit
procederà alla stipula delle convenzioni con i soggetti
attuatori, con priorità per quelli che hanno a
disposizione interventi già cantierabili.
Tra questi ultimi, vi è ad esempio la cassa di
espansione Baganza, cofinanziata per 6 milioni di euro
su 61 di costo totale, che proteggerà la città di Parma
dalle inondazioni dell’omonimo torrente. Un’altra diga,
destinata a contenere le piene, è prevista in Molise, e
finanziata con 30 milioni di euro. In Sicilia vengono
finanziati con 1,8 milioni di euro i lavori di
sistemazione del paramento di valle che contribuiscono
alla sicurezza complessiva, anche dall’erosione delle
piogge, della grande Diga di Lentini.
Altri interventi hanno, invece, la funzione di
alimentare territori importanti dal punto di vista
agricolo o densamente abitati e, quindi, con un
rilevante fabbisogno in termini di acqua potabile. Nella
prima fattispecie ricadono la traversante di Mirafiori
nel piacentino, dell’importo di 8,7 milioni di euro, e
il sistema idrico derivante dalla diga di Pianfei in
Piemonte, finanziata per 7,3 milioni di euro. All’uso
potabile sono destinati sia l’intervento di adeguamento
del sistema idrico nell’area Flegreo-Domiziana in
Campania (finanziata con 31,5 milioni di euro), sia il
completamento della galleria di derivazione dall’invaso
di Castagnara che permetterà di ottimizzare l’uso
plurimo dell’acqua del fiume Metramo in Calabria (26,5
milioni di finanziamento).
Con funzione strettamente irrigua sono, inoltre,
previsti gli interventi per la messa in sicurezza del
canale LEB nel Veneto, finanziato per 20 milioni, e per
l’ottimizzazione delle condotte dell’impianto di
Tavo-Saline in Abruzzo, per altri 20 milioni di euro.
Sono poi state finanziate circa una ventina di opere di
costo più contenuto - spesso non superiore a 5 milioni
di euro - ma non per questo con funzione meno rilevante
ai fini sia del contenimento della dispersione idrica
sia dell’incremento della capacità di invaso: tra queste
opere si citano il canale essiccatore principale
nell’Alberese (1 milione) e la derivazione dalla diga di
Montedoglio (1,1 milioni di euro) in Toscana, il
collettore padano (2,5 milioni) in Veneto,
l’interconnessione tra i bacini di Olai e Gavossai (0,8
milioni) in Sardegna, finalizzata a incrementare la
capacità complessiva dell’intero sistema attraverso il
collegamento di bacini contermini.
Particolare attenzione è stata inoltre riservata alle
derivazioni principali e alle interconnessioni tra
adduttori. Svolgono un ruolo di indubbia valenza nel
trasporto della risorsa idrica l’adduttore alimentato
dalla diga del Liscia in Sardegna (19,5 milioni di
finanziamento), le opere di impermeabilizzazione del
Canale Villoresi in Lombardia (20 milioni) o
l’ammodernamento delle tratte ammalorate degli adduttori
primari, finanziate dal Piano straordinario al Consorzio
di bonifica della Capitanata in Puglia per complessivi
10,5 milioni di euro.
Fonte:
MIT |