APPALTI E GARE
Normativa Appalti - Il
Comune di Bologna ha redatto il nuovo protocollo appalti.
Bologna - 11 novembre 2019
- Legalità, contrasto al lavoro irregolare, clausola
sociale, tutela ambientale e valorizzazione della filiera
corta. Sono i cardini del “Protocollo di intesa in materia
di appalti di lavori, forniture e servizi” sottoscritto
venerdì 8 novembre nella sala di Giunta di Palazzo
d'Accursio dal Comune di Bologna, rappresentato dal Sindaco
Virginio Merola e dall'assessore al lavoro Marco Lombardo, e
da Città Metropolitana di Bologna, CGIL, CISL e UIL,
Alleanza delle Cooperative Italiane, Confindustria Emilia,
CNA, Confartigianato e ANCE EMILIA.
Il protocollo rinnova
quello sottoscritto nel 2015 e inserisce alcuni elementi di
novità. Ad esempio si considererà fattore premiante per
un’impresa il possesso del Rating di legalità anche sotto la
soglia dei 2 milioni euro. Il Comune, come stazione
appaltante, continuerà a impegnarsi a inserire nei documenti
di gara il Patto di integrità, collaborando con la
Prefettura per la verifica dell’iscrizione delle aziende
nella white list
Grande attenzione alla
tutela ambientale: il Comune si impegna ad orientare in una
prospettiva sempre più sostenibile dal punto di vista
ambientale i propri acquisti e i propri lavori per
promuovere la produzione e il consumo di beni e servizi con
il minor impatto ambientale; nella valutazione dell’offerta,
il criterio di aggiudicazione adottato potrà essere
integrato dal criterio del “costo del ciclo di vita dei
prodotti” al posto del prezzo di acquisto. In tal modo, si
valorizzerà la prospettiva dell’economia circolare negli
appalti pubblici. Tra le altre misure di sostenibilità
ambientale, il Comune di Bologna si impegna affinché le gare
di appalto per la fornitura di beni e servizi di materiale
monouso prevedano il disincentivo ovvero l’esclusione di
procedure di acquisto non ecosostenibili (c.d. plastic free).
Importante il capitolo relativo alla clausola sociale di
riassorbimento per favorire la stabilità e continuità
occupazionale in caso di cambio di appalto. A parità di base
d’asta si richiederà il mantenimento degli stessi diritti e
delle stesse condizioni retributive di provenienza dei
lavoratori; un elemento premiale è rappresentato dalla
clausola sociale di protezione per favorire l’inserimento di
persone fragili o in condizioni di svantaggio anche con uno
specifico riferimento al progetto di Insieme per il Lavoro.
Altre novità al capitolo trasparenza e monitoraggio: si
affiancheranno al monitoraggio istituzionale degli appalti,
con la creazione di un database, strumenti di “monitoraggio
civico” per consentire la partecipazione di enti autonomi e
indipendenti per verificare l’osservanza degli obblighi
previsti nel protocollo.
Nel 2015 il protocollo
rappresentò una risposta positiva alla crisi che dal 2008
aveva colpito in modo profondo le imprese del territorio. Il
territorio dell’area metropolitana di Bologna è riuscito a
uscire meglio di altri da quella lunga crisi ma le
incertezze sulla situazione economica del nostro paese, il
ricorso al lavoro irregolare, il contrasto alle
infiltrazioni mafiose, come dimostrato anche dal recente
processo Aemilia richiedono un nuovo intervento per
rafforzare l’efficacia delle regole in materia di appalti
pubblici. Nella situazione attuale va quindi posta
particolare attenzione ai fenomeni di dumping -contrattuale
e sociale- alla presenza eccessiva di false cooperative o
alle srl “apri e chiudi”. Il protocollo sottoscritto oggi
intende conservare, tutelare e sostenere un territorio che è
fondamentalmente sano perché gli appalti pubblici sono una
leva fondamentale per sostenere l’economia, dare opportunità
alle imprese, mantenere e creare posti di lavoro di qualità.
Le finalità del protocollo
sono riassumibili in questi titoli: legalità, lavoro
regolare, imprese solide, giustizia sociale, clausole
sociali, qualità dei servizi alle persone, accessibilità e
inclusione, tutela ambientale, valorizzazione della filiera
corta, trasparenza e monitoraggio, celerità, garanzie dei
tempi e subappalti.
Il protocollo ha durata
triennale e le parti si impegnano a incontrarsi
periodicamente. Il Comune di Bologna si impegna a convocare
le parti ogni volta vi sia richiesta di almeno due
sottoscrittori.
Fonte:
Comune di Bologna |
|