31 agosto 2020 - Le misure
sblocca appalti inserite nel
decreto
Semplificazioni saranno efficaci fino
al 31 dicembre del 2021. Lo prevede un
emendamento
approvato all’unanimità dalle commissioni Affari
Costituzionali e Lavori pubblici del
Senato.
Il provvedimento prevede che non siano più
necessarie gare
per affidare i
lavori su opere piccole e medie fino
alla soglia comunitaria,
5,3 milioni
di euro. Ora la deroga viene estesa di altri
cinque mesi. Le stazioni appaltanti potranno
procedere con l’affidamento
diretto nel caso di lavori fino a
150mila euro o con la
procedura
negoziata in tutti gli altri casi. Per
opere tra 150mila e 350mila euro di valore
verranno invitate al negoziato
cinque imprese
(“nel rispetto di un criterio di
rotazione degli inviti” e tenendo conto della
loro “dislocazione territoriale”), dieci per
opere da 350mila a 1 milione di euro, quindici
fino a 5 milioni. Prevista inoltre la deroga
all’iter ordinario del
Codice appalti,
con procedure a trattativa ristretta, anche per
le opere di
rilevanza nazionale individuate dalla
presidenza del Consiglio. Mentre solo per gli
interventi
infrastrutturali più complessi e con
alto tasso di difficoltà attuativa arriveranno
uno o più
commissari straordinari.
E’ passata pure la modifica che prevede la
pubblicazione dei bandi sia per gli
appalti sopra che sotto soglia. In questo modo
nel caso di procedure ristrette si apre la
possibilità di candidatura anche per
raggruppamenti d’impresa. L’emendamento
introduce, poi, il criterio di
rotazione
per i lavori di maggiore valore.
Il provvedimento prevede che non siano più necessarie gare per affidare i lavori su opere piccole e medie fino alla soglia comunitaria, 5,3 milioni di euro. Ora la deroga viene estesa di altri cinque mesi. Le stazioni appaltanti potranno procedere con l’affidamento diretto nel caso di lavori fino a 150mila euro o con la procedura negoziata in tutti gli altri casi. Per opere tra 150mila e 350mila euro di valore verranno invitate al negoziato cinque imprese (“nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti” e tenendo conto della loro “dislocazione territoriale”), dieci per opere da 350mila a 1 milione di euro, quindici fino a 5 milioni. Prevista inoltre la deroga all’iter ordinario del Codice appalti, con procedure a trattativa ristretta, anche per le opere di rilevanza nazionale individuate dalla presidenza del Consiglio. Mentre solo per gli interventi infrastrutturali più complessi e con alto tasso di difficoltà attuativa arriveranno uno o più commissari straordinari.
E’ passata pure la modifica che prevede la pubblicazione dei bandi sia per gli appalti sopra che sotto soglia. In questo modo nel caso di procedure ristrette si apre la possibilità di candidatura anche per raggruppamenti d’impresa. L’emendamento introduce, poi, il criterio di rotazione per i lavori di maggiore valore.