APPALTI E GARE
Una piattaforma per la lotta agli appalti
irregolari
Il progetto avviato dall'Inps in
collaborazione con Confindustria ed Enel
12 gennaio
2022 - Una piattaforma per contrastare gli appalti
irregolari. Ha l'acronimo MoCoa la nuova piattaforma di
monitoraggio sulla congruità occupazionale negli appalti.
Secondo quanto si legge in un articolo pubblicato da Il Sole
24 Ore, è un intervento che nasce da un progetto avviato nel
2020 dall'Inps in
collaborazione con Confindustria ed Enel (che ha
sperimentato la procedura) per fornire uno strumento di
monitoraggio in grado di tracciare l'operato delle aziende
negli appalti pubblici e privati, scoraggiando pratiche
sleali che, oltre a danneggiare i lavoratori coinvolti,
possono dare vita a fenomeni di dumping contrattuale. Il
nuovo servizio informatico è stato presentato dall'Istituto
e per il momento sarà utilizzato solo su base volontaria
tramite accordo tra committenti, sempre più spesso chiamati
a rispondere come obbligati in solido, e appaltatori.
«Il
sistema MoCoa - ha chiarito l'Inps - attraverso un'attività
di data mining e data crossing tra i dati dell'appalto
definiti dal committente e quelli dichiarati nei flussi
Uniemens dagli appaltatori e subappaltatori intende rilevare
tempestivamente eventuali comportamenti non corretti, con la
possibilità di mettere in atto azioni correttive.
Gli attori, quindi, potranno operare correttamente
emarginando le aziende non in linea con la normativa
lavoristica e previdenziale». In base a quanto si apprende,
la procedura, che si presenta piuttosto semplice, va
avviata, dal committente, a cui spetta la registrazione
dell'appalto nel MoCoa e l'inserimento di una serie di dati
fra cui la durata e la tipologia dell'appalto, la sua
ubicazione a livello territoriale, multiterritoriale o
nazionale, il suo valore economico e i nomi delle aziende
appaltatrici e subappaltatrici interessate. A quel punto il
sistema genera in automatico un codice identificativo
appalto (Cia) e lo invia tramite pec agli
appaltatori/subappaltatori. Questi ultimi a loro volta
accedono all'applicativo e tramite lo stesso codice
registrano i lavoratori allocati sullo specifico appalto
indicando anche la percentuale di allocazione mensile degli
stessi. Da quel momento in poi l'attività di monitoraggio
viene effettuata dal sistema in modo automatico, analizzando
e confrontando i dati dell'appalto registrati in MoCoa con
quelli presenti nel flusso UniEmens e generando,
riportandone gli esiti, il Documento di congruità
occupazionale appalti (Docoa).
«Oggi - ha
chiarito la direttrice
generale dell'Inps, Gabriella Di Michele - nel
sistema degli appalti si parla di solidarietà tra
committente, appaltatori e subappaltatori, e più in generale
della regolarità del comportamento aziendale. Dall'utilizzo
di questa procedura possono discendere diversi interventi
migliorativi in termini di sicurezza sul lavoro, di lotta al
lavoro nero, trasparenza degli appalti e tutela dei
lavoratori. Ogni stazione appaltante se vuole avere la
certezza di non rispondere in solidarietà dovrà utilizzare
questa procedura per consentire il controllo dei suoi
appaltatori». Il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, da
parte sua, ha annunciato che l'Istituto intende «spingere
sulla buona pratica di un codice unico degli appalti, che
possa rintracciare le retribuzioni, il fatturato, il volume
d'affari anche nei subappalti, ceduti dai diversi
committenti della filiera». |
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