APPALTI E GARE
Nuovo Codice degli Appalti:
come qualificarsi per l’esecuzione dei lavori
21 ottobre 2023 - Con l’entrata in vigore del nuovo Codice
appalti, l’Anac sta
procedendo all’aggiornamento dei modelli da usare per l’emissione dei certificati
di esecuzione dei lavori (CEL) utili alle imprese per la dimostrazione dei
requisiti di capacità tecnica professionale. Con il comunicato
del presidente del 3 ottobre 2023, l’Autorità
ha chiarito che “fino a nuove indicazioni” le stazioni
appaltanti e gli enti concedenti utilizzano i modelli già disponibili e
provvedono alla relativa trasmissione all’Anac mediante
il “Servizio
per il rilascio alle imprese dei certificati per i lavori eseguiti a cura delle
Stazioni Appaltanti” disponibile sul portale
istituzionale dell’Autorità.
Cosa prevede il nuovo codice
I certificati rilasciati all'esecutore dei lavori utili alle
imprese per il conseguimento dell’attestazione di qualificazione e – per gli operatori
economici non qualificati - per la dimostrazione dei requisiti speciali in
gara sono trasmessi, a cura delle stazioni
appaltanti o degli enti concedenti, all’Anac e
vengono annotati nel Casellario informatico. Il Casellario costituisce una
sezione della Banca dati
dei contratti pubblici (BDNCP) e dialoga con il Fascicolo
virtuale dell’operatore economico (FVOE) per consentire la verifica dei
requisiti richiesti per la partecipazione alle procedure di evidenza pubblica e
per l’esecuzione dei contratti affidati.
Emissione del Cel in caso di subappalto
Le stazioni
appaltanti e gli enti concedenti emettono un unico certificato con
indicazione separata delle lavorazioni eseguite dall’impresa affidataria e di
quelle eseguite dall’impresa o dalle imprese subappaltatrici. Un’indicazione
necessaria per garantire la ricostruzione della filiera dell’esecuzione e, di
conseguenza, la tracciatura digitale dell’intero ciclo di vita del contratto,
oltre che per finalità di monitoraggio e controllo degli affidamenti, anche per
esigenza di trasparenza. L’emissione di un’unica certificazione – sottolinea Anac -
consente di scongiurare il rischio della proliferazione incontrollata di
sub-affidamenti, scollegati dall’affidamento principale, già riscontrata nella
prassi in numerose occasioni. Le stesse indicazioni valgono per il caso di
lavorazioni affidate al contraente generale e per i relativi sub-affidamenti.
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