ECONOMIA E FINANZIAMENTI
PNRR, Draghi:
“Effetti significativi sulle principali variabili economiche
se attuato bene”
In Aula alla Camera e al Senato, il
premier è intervenuto sulla riforma PA, semplificazione
appalti e concessioni, VIA e mobilità sostenibili
29 aprile 2021 - "Il Piano – se, se attuato
bene - ha effetti significativi sulle principali variabili
economiche". Lo sottolinea il premier Mario Draghi,
che negli ultimi giorni è intervenuto sia nell’Aula della
Camera che del Senato per illustrare ed esporre le sue
comunicazioni sul Piano nazionale di ripresa e
resilienza (Pnrr), riportate profusamente dagli
organi di stampa.
"Nel 2026 -
evidenzia il presidente del Consiglio - il Pil sarà
di circa 3,6 punti percentuali superiore rispetto a
uno scenario di riferimento che non tiene conto
dell'attuazione del Piano. Ne beneficia anche l'occupazione
che sarà più elevata, di 3,2 punti percentuali rispetto allo
scenario base nel triennio 2024-2026”.
Dettagliato l’intervento del Presidente del Consiglio sulla
“seconda riforma di sistema” che “riguarda la
Pubblica amministrazione, sulla cui capacità di
rispondere in modo efficiente ed efficace incidono diversi
fattori. Tra questi: la stratificazione normativa, la
limitata e diseguale digitalizzazione, lo scarso
investimento nel capitale umano dei dipendenti, l'assenza di
ricambio generazionale e di aggiornamento delle
competenze".
"La riforma –
prosegue Draghi - interviene su quattro ambiti principali:
Assunzioni e concorsi, mediante una
razionalizzazione delle procedure di assunzione e una
programmazione degli organici mirata a fornire servizi
efficienti a imprese e cittadini. Buona
amministrazione, grazie a una semplificazione del
quadro normativo e procedurale. Rafforzamento delle
Competenze, tramite una revisione dei percorsi di carriera,
la formazione continua del personale e lo sviluppo
professionale. La Digitalizzazione, con
investimenti in tecnologia, la creazione di unità dedicate
alle semplificazione dei processi e la riorganizzazione
degli uffici".
Proseguendo il premier ricorda che “entro maggio presentiamo
un decreto che interviene con misure di carattere
prevalentemente strutturale volte a favorire l'attuazione
del PNRR e del Piano complementare. Oltre a
importanti semplificazioni negli iter di attuazione e di
valutazione degli investimenti in infrastrutture, si procede
a una semplificazione delle norme in materia di appalti
pubblici e concessioni".
Sempre sul tema
delle infrastrutture, in relazione
all’attenzione sotto il profilo ambientale del Piano, il
capo di Palazzo Chigi ha detto: "Per quanto riguarda il tema
della commissione sulla Valutazione d'impatto
ambientale, la durata media della conclusione dei
procedimenti è di oltre due anni. Non sono tempi compatibili
con le infrastrutture di cui abbiamo bisogno, e che,
ricordo, mettiamo in campo anche per andare incontro agli
obiettivi ambientali. Le riforme che proponiamo portano a
una riduzione dei tempi, anche con il rafforzamento della
capacità del nuovo ministero della transizione ecologica".
Spazio anche
alla mobilità elettrica. Il Pnrr italiano
infatti stanzia "complessivamente 3,6 miliardi sullo
sviluppo dell'idrogeno, dato significativamente superiore ai
2 miliardi della Francia e all'1,6 miliardi della Spagna. È
evidente che la transizione debba tendere all'utilizzo di
idrogeno verde. Questo richiederà una efficacia senza
precedenti nel raggiungimento dei target di generazione di
elettricità da sorgenti rinnovabili, in assenza delle quali
si dovranno considerare tecniche alternative per la
generazione del vettore idrogeno".
"Il target
previsto – conclude il premier - è il 72% dell'elettricità
globale da fonte rinnovabile nel 2030. Vuol dire installare
circa 70 GigaWatt di potenza rinnovabile nei prossimi 10
anni. Il ritmo attuale è 0,8. Dunque tutto dipenderà da
quanto saremo in grado di rispettare la tabella di marcia
del piano, riducendo al minimo i ritardi
nell'implementazione delle infrastrutture energetiche. In
tema di punti di ricarica dei veicoli elettrici, nel piano
abbiamo obiettivi puntuali ed ambiziosi. Intendiamo
sviluppare 7.500 punti di ricarica nelle superstrade e circa
13.755 punti di ricarica in centri urbani", in sostanza
oltre 21mila punti complessivi.
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