APPALTI E GARE
Codice Appalti e opere del
Recovery Plan, l'imperativo è dimezzare i tempi
Intervista del Ministro rilasciata al
Corriere della Sera
16 aprile 2021 -
L'obiettivo è quello di «dimezzare» il tempo di
realizzazione delle opere pubbliche modificando anche il
Codice degli Appalti. Come spiegato dal Ministro delle
Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Enrico
Giovannini, in un intervista al Corriere della Sera.
Il Ministero per le sue competenze dovrà coordinare la spesa
di circa 50 miliardi di euro dei fondi europei previsti dal
Pnrr. L'elenco delle opere programmate dal suo ministero è
lunghissimo e spazia dall`alta velocità della Salerno-Reggio
Calabria alla riqualificazione energetica delle case
popolari. Ma dovranno cambiare le norme che regolano gli
appalti e le autorizzazioni. Anzi, Mario Draghi ha detto
che per l'attuazione del Recovery dovrà «cambiare tutto».
Ecco, una parte del tutto la sta gestendo
il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità
Sostenibili, Enrico Giovannini. Insieme ad Anac,
Corte dei Conti, Consiglio di Stato e Funzione pubblica, sta
vagliando le migliori proposte per semplificare la normativa
sugli appalti e reingegnerizzare, come dice lui, la
procedura di messa a terra di un'pera pubblica.
La sintesi, prima della fine del mese, dovrebbe essere fatta
dal premier e poi confluire in un decreto che si affiancherà
al Piano che dovrà essere inviato alla Commissione europea
entro fine mese. Fra le ipotesi allo studio due sembrano al
momento le modifiche certe dell'impianto attuale: la
creazione di una Sovrintendenza dei beni culturali a livello
nazionale, in grado di accelerare il
rilascio delle autorizzazioni, e la previsione del
cosiddetto appalto integrato: dalla fase di progettazione a
quella di attuazione, la gara per affidare un'opera pubblica
prevista nel Recovery pian potrebbe concludersi con
l'affidamento a una sola impresa.
Finanziamenti
europei
Ci sono diverse forme con
cui questi fondi verranno spesi. E non per tutto
occorreranno modifiche normative. Una parte dei fondi, penso
al trasporto pubblico locale, sarà gestita attraverso bandi
e non con appalti. Poi ovviamente c`è tutta una serie di
opere, per esempio di Anas e Ferrovie dello Stato, i cui i
piani di fattibilità sono già pronti. Per altre ancora c`è
indubbiamente un`esigenza forte di accelerazione, con un
dimezzamento dei tempi complessivi, e quindi non dobbiamo
solo semplificare ma reingegnerizzare le procedure
Per ogni investimento in
opere pubbliche ci sono tre fasi principali: la prima
riguarda la progettazione, articolata in diversi passaggi,
ma questo ha poco a che vedere con gli appalti ma con la
qualità di chi fa i progetti, e la qualità dipende dal
capitale umano nelle stazioni appaltanti, cioè dalla
disponibilità nei Comuni e nelle Regioni di ingegneri,
architetti, economisti, informatici. E qui abbiamo un
problema drammatico e il ministro Brunetta
sta lavorando per accelerare l`assunzione di migliaia di
nuove risorse umane
Tempi
lunghissimi delle autorizzazioni
Indubbiamente e per questo
opteremo per dei cambiamenti radicali. Realizzando alcune
fasi all'inizio di queste opere, ad esempio il dibattito
pubblico, in tempi brevi e certi per dare indicazioni chiare
da usare in fase di progettazione esecutiva. Ma sono allo
studio anche cambiamenti sulle regole dei pareri delle Via
(valutazione di impatto ambientale), delle Sovrintendente,
del Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Il
coinvolgimento dei cittadini in modo attivo nell`attuazione
del piano è un modo per accelerare i tempi,
non per rallentarli, anche perché ci aspettano cinque anni
straordinari di investimenti. Al Ministero ho creato una
consulta permanente di dialogo con sindacati, associazioni
imprenditoriali, terzo settore, il mondo ambientalista, che
sarà attiva durante l'attuazione del Piano
Progetti
principali del Ministero
Una quota molto consistente
andrà al trasporto sul ferro. Ci sarà una buona parte del
tragitto di alta velocità della Salerno-Reggio Calabria, il
collegamento del porto di Gioia Tauro alla rete esistente,
l`ampliamento o l`ammodernamento di diverse metropolitane,
il rinnovo dei materiali rotabili, gli investimenti sulle
ferrovie regionali. Poi c`è una quota sulla
mobilità sostenibile, con investi- menti in mezzi pubblici
non inquinanti, autobus nuovi con emissioni ridotte, ma
anche nella mobilità cosiddetta dolce, delle ciclovie. Una
terza componente importante è quella dell`ultimo miglio,
cioè la connessione fra porti e aeroporti e la rete
ferroviaria. Il tutto con quota di nuovi investimenti al Sud
pari al 50% dei fondi.
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